Le vette del Monte Nerone
Grazie alla sua conformazione a massiccio, il Monte Nerone non presenta solamente l’inconfondibile vetta (che si eleva fino alla quota di 1.525 metri) sormontata dalle imponenti antenne dell’impianto RAI (completato nel 1956 e ancora oggi centro di strategica importanza per le trasmissioni televisive di gran parte del centro Italia), ma è composto da una nutrita serie di cime di altezza inferiore che non sono certamente meno interessanti, anche grazie al fatto che sono situate in posizioni più discoste rispetto alle principali vie di accesso al monte, e presentano quindi un ambiente molto più incontaminato e selvaggio.
La Montagnola
La seconda cima in ordine di altitudine è denominata La Montagnola, si trova a sud-est rispetto alla vetta principale e raggiunge un’altitudine massima di 1.486 metri.
La parte sommitale della Montagnola, ricoperta di verdi pascoli spesso frequentati da mandrie di bestiame allo stato brado, ha un aspetto piuttosto dolce ed ondulato mentre i versanti, soprattutto quello rivolto verso sud, si fanno da subito aspri e scoscesi, precipitando verso valle in un susseguirsi di balze e forre.
Tutta la zona è di rilevante interesse botanico, presentando diverse specie molto rare in questa porzione di Appennino, come ad esempio la Frangula Rupestris e la Festuca Dimorpha, o addirittura uniche, come la Malcomia Orsiniana, ed è stata classificata come Area Floristica Protetta.
Il Cimaio
Ancora più a sud-est rispetto alla Montagnola, all’estremo vertice del massiccio, si trova il rilievo denominato “Il Cimaio” che, come suggerisce il nome, si presenta come un rapido susseguirsi di più cime, molto vicine le une alle altre, di altitudine quasi identica, tanto da essere considerate come un’unica entità (la più alta raggiunge quota 1.249 metri).
Di particolare interesse geologico è l’alta parete nord, che precipita a strapiombo per 250 metri sulla sottostante valle del Fosso Il Tragolone, composta da scaglia bianca e scaglia rossa, ben divise dall’evidente linea scura del Livello Bonarelli.
Monte Cardamagna
Sul versante ovest del massiccio si trova invece il Monte Cardamagna, di altitudine non particolarmente elevata (962 metri), ma caratterizzato soprattutto da una bellissima cresta molto aerea e panoramica, che permette di apprezzare le strette valli del Rio Vitoschio, del Fosso dell’Eremita e del Fosso del Molino, con lo sguardo che si apre poi verso nord su un susseguirsi di piccole alture con i lontani Monte Carpegna e Sasso Simone a far da sfondo al paesaggio da quadro.
Altre cime minori
Sui prati sommitali, a metà strada tra la vetta del Nerone e quella della Montagnola, si trova il Monte del Pantano (con i suoi 1.431 metri è la terza cima del gruppo per altitudine), che domina la selvaggia e ripida valle del Torrente Presale, mentre più a nord oltre la valle si erge la cima appuntita del Monte Serrone (842 metri), anch’esso geologicamente molto interessante con le sue Marne a Fucoidi.
Nel versante sud del Monte Nerone, proprio sopra il piccolo borgo di Pieia, si trovano alcune formazioni rocciose particolarmente affascinanti, costituite di calcare massiccio e caratterizzate da alte pareti verticali: il Sasso del Re (1.009 metri), il Sasso della Rocca (888 metri), Il Barcone (1.086 metri) e la Rocca Bianca (929 metri).
La nutrita schiera di rilievi minori del Monte Nerone è completata dal Monte Batcioc (622 metri), situato sopra il Fosso dell’Eremo, dal Monte Frontino (791 metri), che domina l’abitato di Pianello di Cagli posto all’estremo versante sud, dal Monte Carpinello (883 metri) che divide la stretta valle di Pieia da quella di Pianello, ed infine dal Monte Carpineto (827 metri) posto sul versante est.